TORINO, 30 maggio - È rimasto cocciutamente alla Juventus per due stagioni, anche se ha trascorso più tempo in panchina che in campo. All’alba della terza stagione e nel pieno della rivoluzione di Marotta, il legame tra Sebastian Giovinco e il club bianconero è destinato a dissolversi. Per sempre. E allora la Formica atomica si toglie qualche sassolino dalla scarpa anche se in testa affiora sempre lo stesso interrogativo: «Juve, perché non hai creduto in me?».
Giovinco, come definirebbe la sua stagione?
«Personalmente, non ho nulla da rimproverarmi, penso di aver giocato bene le poche partite che ho disputato. Fin quando sono stato in campo, la Juve era seconda in classifica. Poi, all’improvviso, sono stato messo da parte e da lì il bilancio personale ha rispecchiato quello della squadra: peggio di così non poteva andare».
Ma si è chiesto e ha chiesto il perché di questa estromissione?
«Il motivo non l’ho capito e non riesco a darmi una spiegazione, però mi ha dato parecchio fastidio. Fino alla trasferta contro il Bordeaux di Champions avevo giocato con una certa continuità, poi il black out, nei mesi successivi non ho più sentito da parte di tutti, staff tecnico e società, la considerazione che aveva di me fino a tre giorni prima. Se Ferrara fosse rimasto, probabilmente avrei chiesto un confronto con lui. Invece se n’è andato. Così, l’unica consolazione che mi è rimasta è aver fatto bene quando ho avuto la possibilità di esprimermi».
Questo però non accresce il suo rammarico?
«Quando si punta su un giocatore bisogna metterlo nelle condizioni di rendere al meglio. Se mi avessero messo in quelle condizioni, forse sarei riuscito anche a dare di più».
Per due anni lei ha respinto qualsiasi ipotesi trasferimento perché voleva a tutti i costi restare alla Juve: è pentito di quella scelta?
«Mai e se tornassi indietro la rifarei. Anzi, il mio sogno è quello di continuare con la Juve. Però se non c’è considerazione, è giusto cambiare aria anche se sono consapevole che per me separarmi da questa maglia sarebbe una decisione estremamente difficile da prendere».
Giovinco, è la prima volta che dice ufficialmente “posso andare via...”.
«Sì, se la società non mi vuole, cosa ci sto ancora a fare qui. Dopo due stagioni, non passo un altro anno ad ammuffire in panchina, non avrebbe davvero senso. Penso anche di non meritarmela la panchina. Anzi, non me la merito di sicuro per come mi sono comportato dentro e fuori il campo».
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da tuttosport
giuste parole Seba.. fatti sentire!!
il motivo che non lo facevano giocare lo vogliamo sapere anche noi.l.
CITAZIONE
Dopo due stagioni, non passo un altro anno ad ammuffire in panchina, non avrebbe davvero senso. Penso anche di non meritarmela la panchina. Anzi, non me la merito di sicuro per come mi sono comportato dentro e fuori il campo».
giuste parole.. mica può finire ad ammuffire in panchina!!
