Ciro Ferrara, otto mesi e tanti ko. Ma potrebbe restare come dirigente

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tittyg92
view post Posted on 29/1/2010, 19:54




ROMA, 29 gennaio - Dal sogno di tornare a vincere con la sua Juve da allenatore, dopo l'incoraggiante avvio nelle ultime partite dello scorso campionato, all'incubo dell'addio anticipato alla panchina bianconera come successo al suo predecessore Claudio Ranieri. Nove sconfitte nelle ultime 12 gare ufficiali dei bianconeri, tra campionato, coppa Italia e Champions League, l'undicesima assoluta dall'avvio della stagione 2009/10. Quest'anno dal primo (alla seconda di campionato) e dopo aver cullato i sogni di scudetto la Juve è scesa al sesto posto. A pesare soprattutto i troppi gol incassati (28): soltanto le due genovesi, il Bari, il Bologna, l'Atalanta e il Siena hanno fatto peggio. I numeri sono impietosi con Ferrara e dicono tutto sul suo fallimento in questa stagione.

CROLLO DOPO IL KO DI CHAMPIONS - Dopo una lunga striscia di risultati negativi che hanno catapultato Del Piero e compagni fuori da Champions, Coppa Italia e vertici della serie A è stata scritta la parola fine sulla prima avventura di Ciro Ferrara al comando della Signora. A far definitivamente crollare le quotazioni dell'ex difensore napoletano l'ultimo ko a Milano, contro quell'Inter che Ferrara doveva sfidare per la vittoria in campionato. È durata così poco più di otto mesi l'avventura alla guida della Juventus di Ferrara dal quel 18 maggio 2009 quando il napoletano classe 67 fu scelto dalla dirigenza bianconera per sostituire Ranieri per le ultime due partite del campionato con l'obiettivo di centrare l'Europa che conta. In seguito Ferrara viene confermato con un contratto di due anni. Con i nomi di Maradona e Lippi stampati nel suo futuro destino Ciro si trovò a giocare a vent'anni, fresco di vivaio partenopeo, con il più forte del mondo, nella sua Napoli, che da ragazzino sognava di non lasciare mai. Poi, il 'suo' Ciuccio crollò di brutto, rischiando il fallimento e allora arrivò nella sua vita il secondo portafortuna, dopo Diego, Marcello Lippi.

CHE TRIONFI CON LIPPI! - Stagione straordinaria, quel 93-94, in cui gli azzurri, con una squadra impoverita per le cessioni coatte dei big, centrò la zona Uefa, con il tecnico viareggino in panchina. Fu proprio quello il momento in cui la Juventus della nuova dirigenza notò Lippi e in cui Ferrara capì, a malincuore, che se avesse voluto continuare a vincere (due scudetti e una Coppa Uefa con il Napoli non gli bastavano), avrebbe dovuto emigrare. Con Lippi nasce in quella stagione una coppia che praticamente non si separerà più: mietono successi a valanga, con i colori bianconeri, dai sei scudetti alla Champions League, alla Coppa Intercontinentale, fino al ritiro, avvenuto nel 2005, a 38 anni. Ma la coppia Lippi-Ferrara non si quaglia neppure dopo l'addio al calcio giocato di Ciro: il ct lo chiama a fare il proprio assistente in Nazionale e il Mondiale 2006 lo vede trionfare con gli azzurri, proprio lui che con questa maglia aveva avuto poca fortuna, complice l'avversita di tecnici come Arrigo Sacchi e altri.

DALLE GIOVANILI ALLA JUVE 'A' - Subito dopo, Ferrara accetta l'incarico di responsabile del settore giovanile della Juventus, che già da qualche anno è tornata a puntare sui baby e lo fa particolarmente nel momento della retrocessione per Calciopoli. Anche qui, successi a gogò, con Tornei di Viareggio e scudetti vinti e molti ragazzi valorizzati e in giro per l'Italia, da Palladino a Paro, Paolucci, Lanzafame, Nocerino, Criscito, Gastaldello, Pasquato, Rossi,oltre a quelli rimasti in bianconero, come Giovinco, Marchisio, De Ceglie, ormai arrivati a ottime quotazioni tecniche e finanziarie. Competenza e grande capacità di assemblare lo spogliatoio sono i suoi indiscutibili biglietti da visita. Poi comincia la sua era del dopo-Ranieri sulla panchina juventina: si parte da buoni propositi e grandi acquisti almeno sulla carta (vedi Diego e Felipe Melo). Arriva qualche risultato come la vittoria sull'Inter capolista, ma una serie di sconfitte, Milan e Roma su tutte, e l'eliminazione prematura in Champions League con la brutta figura contro il Bayern Monaco saranno l'inizio de lla fine per Ciro Ferrara alla guida della sua ormai ex Signora.

da tuttosport
 
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